Contro il logorio della vita moderna
Mara ci parla di rigenerazione urbana: ovvero come migliorare la vita delle persone partendo dai territori
Ciao!
Questa è don’t sleep on come di consueto sempre di notte, sempre sottovoce. Un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci, quando un giorno è appena finito e un nuovo giorno sta per iniziare. Un giorno per amare, per sognare, per vivere.
Infine si è votato. Zingaretti continua la sua politica del carciofo, sfilando i voti ai 5 Stelle una foglia alla volta, e il taglio dei parlamentari è passato. Poco male, ma mi trovo costretto a far notare ai padri costituenti un problema con la formula del referendum ☝️😌
Il problema è che è una forma di consultazione troppo vaga, che prevede due sole possibilità: o cambiare le cose o lasciarle come sono. Come racconta Bianciardi su Antistoria del Risorgimento, quando al sud votarono per l’Italia unita sotto Vittorio Emanuele II, il quesito recitava così:
“Il popolo siciliano (napoletano, calabrese, a seconda del caso) vuole l’Italia una e indivisibile con Vittorio Emanuele re costituzionale?”
Cosa avrebbe voluto dire votare NO al tempo? I Borboni erano fuggiti, Garibaldi se n’era andato, l’autonomia regionale non era prevista: non c’era una vera alternativa, o l’Italia o il nulla.
Nel nostro caso, come avremmo interpretato la vittoria del NO? Che alla maggioranza degli italiani sta bene il bicameralismo così com’è? Un voto politico contro l’alleanza di governo? C’è troppa indeterminatezza in questa forma di voto. Quindi ecco la mia proposta: un quesito a risposta multipla. Tipo:
Il votante vuole
a) Il taglio dei parlamentari semplice e netto
b) Il taglio dei parlamentari, ma anche una riforma che comprenda la revisione della legge elettorale
c) A posto così, grazie
d) Una patata raval
Affluenza: 98%. Prego, Italia.
Ma mentre nelle Marche sono arrivati i fasci, c’è chi continua a battersi per costruire partecipazione e coesione territoriale, contro emarginazione e disuguaglianza. Una di queste persone è Mara, la nostra ospite di oggi.
Mara ha 37 anni, è dello scorpione e vive ad Ancona. Si occupa di progettazione culturale da sempre, ma negli ultimi anni si è specializzata in rigenerazione urbana, dopo un master a Venezia.
Mara ci spiegherà di cosa parliamo quando parliamo di RU (rigenerazione urbana), perché è importante, e dello stato dell’arte in Italia e nelle Marche.
Buckle up!
Ciao Mara, come va?

Prova a descriverti usando solo 3 emoji.

Allora, oltre a seguire numerosi progetti culturali, negli ultimi anni ti sei specializzata in rigenerazione urbana e hai sviluppato dei progetti anche qui nelle Marche. Per chi non ne sapesse niente, che cosa si intende per rigenerazione urbana?

Perché è importante?

Che differenza c’è (se c’è) con quella che una volta si chiamava riqualificazione?

Chi sono gli attori sociali che di solito si mettono in moto per attivare dei percorsi di rigenerazione (ad es. privati, associazioni, comuni)?

Ci puoi fare un esempio di come funziona effettivamente un percorso di rigenerazione?


Oggi in Italia come siamo messi da questo punto di vista?


Ahahaha e come mai? non siamo illuminati?

Chiaro. Per concludere, ci consigli 3 link per approfondire il tema? Hai piena libertà: buone pratiche, documentari, podcast, libri, articoli, etc.

don’t sleep on…
by Mara

1) Spazi fuori dal comune, Elena Ostanel
Un libro-manuale che credo imprescindibile per chi vuole occuparsi di rigenerazione urbana.

2) Community Hub. I luoghi puri impazziscono
Un documento di visione strategica nato da alcune delle realtà più influenti nel panorama della rigenerazione urbana in Italia.

Rete nazionale di attivatori di luoghi e spazi rigenerati a base culturale.
Domani:

Credo di averlo già detto a tutti, ma non si sa mai (lo ribadisce anche Pietro su LMB di ieri, quindi siamo nel giusto): guardate Una pezza di Lundini su Rai 2. Qui un estratto, il ritorno in studio è super.
Ma anche: orsi su un’amaca.
La prossima settimana parliamo di 🥁 come lanciare una casa editrice indipendente. Figo no? Vi aspetto.
Au revoir 👋